29 maggio 2009

ATTENTATO NELLA SEDE DELLA LEGA A SPINEA, PADOVA E TOMBOLO

news
La sarracinesca divelta, parte della stessa scaraventata sulla strada, tutto il piazzale Taormina chiuso al traffico dai Carabinieri della scientifica al lavoro per capire le dinamiche di un grave episodio eversivo che si è compiuto stanotte contro la sede della Lega Nord di Spinea.




Riportiamo la notizia dell'ANSA
» 2009-05-29 09:45
Veneto: attentato a sede Lega Nord

Esplosione con danni lievi, nessuna rivendicazione


(ANSA) - VENEZIA, 29 MAG - Un'esplosione alle prime ore di oggi ha causato danni alla vetrina e alla saracinesca della sede della Lega Nord di Spinea (Venezia). Nessun danno a persone. Sul posto, i carabinieri di Venezia e Mestre stanno svolgendo accertamenti per capire da cosa sia stata causata l'esplosione. Non sono pervenute ne' sono state trovate sul posto rivendicazioni.

Fonte: Padova24ore.it 29.05.09

ATTENTATO INCENDIARIO ALLA SEDE DELLA LEGA NORD
DI PADOVA, TOMBOLO E SPINEA


Venerdì 29 maggio 2009
I soliti imbecilli nella notte hanno portato a termine tre raid vandalici dai contorni ancora tutti da chiarire a danno delle sedi della Lega Nord di Montà a Padova, Spinea (Venezia) e Tombolo.
La sede di Padova ha avuto la porta d’ingresso e la facciata annerita dal rogo di una discreta quantità di liquido infiammabile.
A Spinea sempre nelle vicinanze della porta d’ingresso degli uffici della Lega Nord è stato fatto esplodere un piccolo ordigno pirotecnico che ha dannegiato gli infissi mentre a Tombolo è andata in frantumi una vetrina. Della vicenda si sta occupando la Digos della questura di Padova.
Due mesi fa la sede della Lega Nord di Padova era stata imbratata con dei liquami fognari alla fine di un pomeriggio ad alta tensione con gli ativisti del centro sociale Pedro al Portello.

01 maggio 2009

PRIMO MAGGIO

SPINEA ROSSO VERDE augura a tutti un buon 1º maggio


Art. 1 Costituzione - L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.


Oggi si celebra la Festa dei lavoratori per ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori.
La festa del lavoro è riconosciuta in molte nazioni del mondo ma non in tutte.

Il nostro pensiero va a tutti i lavoratori in cassa integrazione, mobilità, disoccupati o in cerca di prima occupazione, per loro non sarà una festa come le altre.
La nostra solidarietà a loro e alle loro famiglie.

02 aprile 2009

INACCETTABILE RADUNO NAZIFASCISTA A MILANO

RADUNO INTERNAZIONALE

NAZIFASCITA A MILANO


COMUNICATO DELL'ANPI



A.N.P.I.

A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E P A R T I G I A N I

D ' I T A L I A

COMITATO NAZIONALE

____


00192 Roma ­ Via degli Scipioni, 271 ­ Telefoni 06/3211949 ­ 3212345 ­

3212807­ Fax 06/3218495 Ente Morale Decreto Luogotenenziale n. 224

del 5 aprile 1945 ­ c/c p. 36053007­ Cod. Fisc. 00776550584 www.anpi.it -
e-mail anpisegreteria@libero.it oppure anpi.naz@libero.it
comunicato stampa




NO ALLA PROVOCAZIONE NAZIFASCISTA

L'ANPI SOLIDALE CON MILANO MEDAGLIA D'ORO DELLA

RESISTENZA



La Segreteria Nazionale dell'ANPI denuncia come provocatorio, vergognoso
e inaccettabile il raduno internazionale nazifascista promosso da "Forza
Nuova" a Milano per il 5 aprile.

Esso costituisce una intollerabile offesa alla Città di Milano, Medaglia d'Oro
della Resistenza e capitale della Guerra di Liberazione che sarà celebrata
ancora una volta il 25 aprile, e che pose fine alla dittatura fascista e alla
occupazione straniera nazista, aprendo al Paese la stagione della libertà e
della democrazia.

La Segreteria Nazionale dell'ANPI chiede al governo e al ministro

degli Interni di vietare il raduno nazifascista in applicazione

delle leggi dello Stato nel rispetto doveroso dei valori dell'antifascismo

e dei principi e delle norme costituzionali di libertà, democrazia, diritti

umani e serena convivenza civile, misconosciuti e contrastati da "Forza

Nuova" con fomentazioni di odio, razzismo e violenza contro persone,

simboli e luoghi della memoria della Resistenza.

La Segreteria Nazionale dell'ANPI si rivolge a tutti i suoi Comitati

provinciali e regionali, ai singoli cittadini, alle associazioni democratiche,

alle forze politiche antifasciste, ai Sindacati e Istituzioni dello Stato

affinché in ogni parte del Paese si susciti lo sdegno e la protesta contro

il raduno nazifascista e con adeguate iniziative e manifestazioni popolari

sia celebrato il 25 aprile a memoria di quanti, civili e militari, donne e

uomini dettero la loro vita o combatterono per una Italia libera,

democratica e repubblicana.

Roma, 27 marzo 2009


La Segreteria Nazionale dell'ANPI




VOGLIONO EQUIPARARE EX FASCISTI REPUBBLICHINI AI PARTIGIANI

Il testo della lettera che segue, è il civilissimo modo di urlare scandalo e vergogna contro chi tenta di equiparare gli ex fascisti repubblichini ai partigiani. Per questo, giustamente, l’Anpi chiama a raccolta i compagni ed i democratici antifascisti che non possono consentire che nel marasma revisionista, e nell’incultura piduista del presidente del consiglio, trovino spazio simili stupri della memoria collettiva. In Italia, costoro possono permettersi perfino queste schifose posizioni, solo perchè una vera agibilità democratica è stata garantita dai partigiani e resistenti al prezzo della vita stessa, contro nazisti invasori e fascisti (di prima e seconda ora) repressori



“Cari compagni,

si è aperta alla Camera dei Deputati la discussione sul disegno di legge n. 1360. Esso prevede (pretende) di equiparare partigiani, militari e deportati ai repubblichini di Salò, a proposito della assegnazione di un istituendo Ordine del Tricolore. L’articolo 2 di tale disegno di legge così recita: “L’onorificenza è conferita a coloro che hanno prestato servizio militare, per almeno sei mesi, in zona di operazioni, anche a più riprese, nelle Forze armate italiane durante la guerra 1940-1945 e invalidi, o nelle formazioni armate partigiane o gappiste, regolarmente inquadrate nelle formazioni dipendenti dal Corpo volontari della libertà, ai combattenti della guerra 1940-1945, ai mutilati ed invalidi della guerra 1940-1945 titolari di pensione di guerra e agli ex prigionieri o internati nei campi di concentramento di prigionia, nonché ai combattenti nelle formazioni dell’esercito nazionale repubblicano durante il biennio 1943-’45”. La relazione che accompagna il disegno di legge sostiene “la pari dignità di una partecipazione al conflitto di molti combattenti, giovani e meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e imperiale del ventennio, che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente”. L’ANPI e tutte le forze politiche, sociali, culturali che si richiamano all’antifascismo e ai valori della Resistenza sanciti nella Costituzione della Repubblica non possono che respingere il disegno di legge attualmente in discussione nella Commissione Difesa della Camera.

LA SEGRETERIA NAZIONALE DELL’ANPI

21 marzo 2009

SABATO 21 MARZO - VENEZIA - MANIFESTAZIONE REGIONALE- LA PRIMAVERA DELLA SCUOLA MANI>FESTA -


Bellissima manifestazione sabato pomeriggio a Venezia.

I comitati per la buona scuola del Veneto, genitori ed insegnanti, avevano indetto una manifestazione regionale per ribadire il vero e proprio referendum rappresentato dalle preiscrizioni per la scuola primaria scadute il 28 febbraio.
Ben il 98% di genitori del Veneto ha scelto il tempo pieno e il tempo lungo, bocciando le 24 ore con il maestro unico.
Ieri un migliaio tra genitori ed insegnanti ha marciato dalla Stazione FF.SS fino a c.po San Geremia - sede regionale RAI - e ha presidiato il campo con musica , giochi, materiale informativo contro la manovra gelmini/tremonti, contro il maestro unico. Ben 30.000 i moduli alternativi raccolti nel Veneto dalla segreterie della buona scuola.

I precari della scuola presenti alla manifestazione hanno distribuito il volantino qui sotto.



------------------------------------VOLANTINO PRECARI ----------------------------------

Manovra Tremonti /Gelmini sulla scuola:
131.900 licenziamenti in tre anni,
in cinque anni quasi 200.000 docenti e ata licenziati!

I tagli previsti nei prossimi anni al personale della scuola pubblica, rappresentano il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica Italiana.


Decine di migliaia di precari, ai quali scadrà il contratto a tempo determinato il prossimo 30 giugno o 31 agosto, e che non saranno riassunti all´inizio del prossimo anno scolastico, non potranno neppure rivendicare lo status di licenziato, di disoccupato e saranno destinati all´invisibilità.
Nel Veneto è previsto per il prossimo anno un aumento di circa 7.000 alunni.
Abbiamo assistito inoltre ad un vero e proprio plebiscito, - addirittura il 98% - da parte delle famiglie nel richiedere, al momento delle prescrizioni alla scuola primaria, il tempo lungo e il tempo pieno, escludendo le 24 ore con il maestro unico della Gelmini. Famiglie che ora attendono un organico di docenti e A.T.A. adeguato per un buon tempo scuola.
Di fronte a questo, il piano Tremonti - Gelmini della Legge 133 prevede per il Veneto (solo per il prossimo a.s., ma i tagli continueranno anche negli anni successivi) un taglio di circa 3.500/4.000 docenti, oltre a ben il 17% in meno, in tre anni, del personale A.T.A..

I precari della scuola devono alzare la testa!

Il sistema d´istruzione, in questi anni, ha funzionato per il loro lavoro ed ora la Gelmini intende smantellare la scuola pubblica, riducendo orari, togliendo materie, ritornando alla "maestra unica", aumentando in modo spropositato e contro tutte le norme sull´edilizia scolastica e la sicurezza, il numero di allievi per classe, per espellere definitivamente dalla scuola e dal mondo del lavoro, migliaia e migliaia di docenti e ata, anche dopo decenni di servizio e concorsi superati.
L´ex ministro Fioroni (PD), responsabile comunque dei tagli degli anni scorsi, ha presentato al Parlamento una proposta per una indennità di disoccupazione speciale rivolta ai precari della scuola: una sorta di elemosina per coloro che resteranno fuori dalle nomine del prossimo anno, avendo lavorato quest´anno per almeno 180 giorni.
Già alcuni sindacati pare siano disponibili a trattare su questa ipotesi.
Nessuno deve trattare sulla nostra testa!
La scuola non è una fabbrica in crisi, non è un´azienda che non riesce a vendere le proprie merci ed è costretta a produrre di meno, eliminando parte della propria forza-lavoro con licenziamenti e cassa integrazione.
La Scuola anzi presenta un aumento di iscrizioni ed un aumento di domanda sociale di istruzione e formazione, proprio per uscire dalla crisi.
Vogliono espellere i precari, smantellando la scuola pubblica.

TUTTO PER FARE CASSA CON TAGLI PER 8 MILIARDI ALLA SPESA PER L´ISTRUZIONE.
MILIARDI DI EURO DA VERSARE A BANCHE ED IMPRESE RESPONSABILI DELLA CRISI ECONOMICA GLOBALE

NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!


RETE ORGANIZZATA DOCENTI E ATA PRECARI del Veneto
Venezia, 21 marzo 2009


Alla manifestazione hanno partecipato i rappresentanti dei Comitati dei genitori e degli insegnanti delle scuole di Spinea






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Questo Blog è a disposizione di tutti quei cittadini che hanno qualcosa da dire.