29 ottobre 2008

IL CONSIGLIO DI CIRCOLO DEL 1° CIRCOLO DIDATTICO DI SPINEA APPROVA UN DOCUMENTO DI DISSENSO AI PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO SULLA SCUOLA


Ieri Martedì 28 ottobre il Consiglio di Circolo del 1° circolo didattico di Spinea si è riunito in assemblea straordinaria per discutere dei provvedimenti del governo in materia di scuola conosciuti sotto il nome di "decreto Gelmini". Di seguito viene riportato il testo integrale del documento approvato. Si ricorda che esiste un comitato genitori-insegnanti con lo scopo di mantenere vivo il dibattito e la protesta. Per info sul comitato lasciare indirizzo e-mail sul blog o contattare Stefano Comin 349 3163448.



Il testo della Mozione:



Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca
On. Maria Stella Gelmini
Al Dirigente Regionale del Veneto
Al Sindaco del Comune di Spinea
Al secondo Circolo didattico
Ai capigruppo in consiglio Comunale di Spinea
Ai genitori del Primo Circolo didattico di Spinea
Alle OO.SS.
Agli organi di stampa


I componenti del Consiglio di Circolo del primo Circolo Didattico di Spinea riuniti in data 28 ottobre 2008, preso atto delle disposizioni in materia scolastica contenute nella Legge 133/08 e nel DL 137/08 (avente per oggetto "Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università” che prevede, tra le altre cose, il ritorno della scuola primaria alle 24 ore e all'insegnante unico ), esprimono il proprio dissenso riguardo agli interventi normativi emanati e proposti in quanto si ritiene che:

nel panorama dell’Istruzione in Italia, la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria siano quelle che, più di ogni altro ordine di scuola, hanno saputo innovare in questi anni le proprie metodologie didattiche in funzione dei progressi scientifici e pedagogici, rispondere alle esigenze formative della società e venire incontro ai cambiamenti dei ritmi di vita e di lavoro delle famiglie.

Il superamento della figura del “maestro unico” è avvenuta quasi vent'anni fa, a seguito di un grande dibattito. E' stata una riforma largamente condivisa, risultato di un confronto serio e appassionato tra le varie componenti coinvolte nel processo educativo. Questa modalità, democratica e partecipativa, ha favorito il coinvolgimento dei Docenti, che in questi anni hanno sentito di impegnarsi per qualcosa in cui credevano.
La presenza di più insegnanti nelle classi con relativa compresenza, ha permesso:
1. l’ampliamento dell’orario scolastico con un preciso rinnovamento didattico-culturale volto ad offrire risposte adeguate ad una crescente e forte esigenza sociale;
2. l’integrazione dei bambini diversamente abili all’interno delle classi con superamento delle scuole speciali e delle classi differenziali;
3. l’ampliamento dell’offerta formativa attraverso le ore di compresenza, che permettono la formazione di gruppi di alunni per laboratori e per interventi di approfondimento curricolare consentendo tra le altre cose l’effettuazione di uscite e visite didattiche;
4. l’accoglienza, l’integrazione e l’inclusione degli alunni stranieri in continuo aumento all’interno del nostro Circolo.
Con l’introduzione del maestro unico spariranno le compresenze; quindi:
· non sarà più possibile impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto; ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia delle bambine e dei bambini;
· non saranno più possibili le uscite didattiche nel territorio;
· l’aumento degli alunni per classe, in aule che spesso risultano non adeguate allo svolgimento delle normali attività anche per il solo formale rispetto delle norme di sicurezza, ridurrà la socialità e il rapporto personale con gli insegnanti;
· si ridurrà drasticamente la possibilità di integrazione dei bambini con disabilità e degli alunni stranieri di recente immigrazione;
· si svuoteranno di valenza educativa e istruttiva le ore pomeridiane affidate a figure esterne al sistema scolastico con forti rischi per le famiglie a cui potrebbe essere richiesto un finanziamento supplementare.
L’insegnante unico con classi più numerose e meno tempo a disposizione:
· non potrà adattare il proprio insegnamento in funzione dei ritmi e delle esigenze dei singoli bambini, né dedicare loro l’attenzione necessaria;
· non potrà svolgere attività formative a piccoli gruppi e con metodologie innovative come i laboratori;
· dovrà limitare l’insegnamento all’alfabetizzazione di base, trascurando l’approfondimento e altre attività creative, importanti per la crescita equilibrata degli alunni;
· non si confronterà con gli altri docenti né in fase di programmazione didattica né in fase di valutazione degli alunni;
· non avrà tempo da dedicare al rapporto con le famiglie.
Verranno inoltre ridotti l’organico e le risorse destinati agli alunni diversamente abili la qualità dell’insegnamento della lingua straniera peggiorerà rispetto a quello impartito dall’insegnante specializzato.
Relegare l'attività didattica nelle 24 ore del mattino, in una realtà dove la necessità di un tempo scolastico prolungato è dettata dai ritmi di lavoro delle famiglie, significa reintrodurre delle forme di "attività alternative" pomeridiane, affidate a servizi “esterni”, gestiti da personale meno preparato (e meno pagato, altrimenti non si capisce dove se ne ricaverebbe un risparmio) degli insegnanti attualmente occupati a scuola. Un’ulteriore forma di dequalificazione di un servizio che è tra i più preziosi ed importanti, la vera scommessa per il futuro.
Non è in discussione solo la perdita di posti di lavoro, ma il diritto all’istruzione nella scuola pubblica: un Paese che non investe sulla Scuola non investe sul futuro.
Non si può imparare rimanendo meno a scuola.
Nell'ultima ricerca internazionale sulla scuola primaria (IEA-Pirls del 2006) l'Italia si è classificata settima nel mondo e seconda in Europa. Dunque questa è una scuola che funziona, ma per mantenere tali risultati è indispensabile investire risorse e tempi adeguati.
I componenti del Consiglio di Circolo si impegnano a mettere in atto tutte le iniziative che potranno coinvolgere genitori e cittadini in una riflessione più articolata sul senso e sul modo di fare scuola oggi.Chiedono che il decreto legge n. 137 del 1/09/2008 venga ritirato.
Chiedono inoltre che il presente documento sia proposto a tutte le assemblee di classe delle scuole del Circolo e che sia portato a conoscenza di tutti i genitori.
Approvato all’unanimità dal Consiglio di Circolo nella seduta straordinaria del 28 Ottobre 2008
Presenti:
Dirigente Scolastico: Dr. Giorgio Baratella
Componente Genitori Docenti

Bezze Ivan Langella Rosalba
Biancon Bruno Quaglietta Maria Carmela
Brugnera Gaetano Santarelli Rosa Concetta
Cipriano Deborah
Comin Stefano
Frantoi Marco
Limongelli Vincenzo
Tiffi Patrizia

24 ottobre 2008

collegamenti con informazioni sulla scuola

http://www.retescuole.net/

http://www.salvalascuolapubblica.blogspot.com/

I collegamenti a due siti ricchi di informazioni sulla scuola

SALA CONSILIARE GREMITA


Sala consiliare al completo ieri sera a Spinea - alcuni cittadini sono rimasti sulla porta - per seguire il dibattito organizzato dal Coordinamento Cittadino Spinea per il cambiamento, sul Decreto Gelmini - Tema: LA SCUOLA CHE NON VOGLIAMO.
Il dibattito che è seguito è stato ricco di contenuti. La relazione dettagliata del Segretario Regionale della FLC-CGIL Alvise Scarpa ha illustrato tutta la manovra restrittiva messa in campo; il decreto 130 con gli articoli imputati ai tagli di 7 miliardi e 832 milioni di euro(Brunetta).
Lo scenario delineato attraverso i tre punti cardine elaborati dal governo di centro destra: 1- Riduzione del personale, 2-Revisione della rete scolastica (soppressione non ampliamento), 3 Revisione ordinamentale.
Fino ad arrivare al decreto 133 (Gelmini) con l'art. 4 (maestro unico), il pseudo contributo scolastico di 20 mln di euro (600 euro per scuola), riduzione dell'offerta scolastica a 24 ore.
E' seguito l'intervento del Prof. Ubaldo Rizzo, che con la sua competenza da ex insegnante e Direttore scolastico proprio a Spinea, ha contribuito alla comprensione entrando nel merito del riflesso che l'effetto del decreto avrà sulle didattiche scolastiche e sulla possibilità di apprendimento degli scolari, viste le riduzioni a 24 ore con ben 9 discipline diverse, e sul ruolo nel quale si troveranno ad interagire i docenti che dovranno gestire una didattica moderna (i programmi sono rimasti gli stessi) con una gestione oraria e metodologica (maestro unico) degli anni 50.
Ha concluso le relazione un rappresentante della zona sindacale CGIL Miranese.
Il dibattito che ne è seguito ha fatto chiaramente emergere la necessità di difesa del patrimonio scolastico di ricchezza e di valori, (patrimonio di plessi, di moduli a tempo pieno) che il territorio di Spinea ha fino ad oggi creato e che i decreti rischiano di disperdere, con la proprosta che sia l'attuale Amministrazione Comunale, che in questo momento si trova a gestire e preservare l'attività scolastica, a difenderlo affiancando i cittadini. Si è proposto quindi di chiedere attraverso un dibattito in Consiglio Comunale aperto ai cittadini con un ordine del giorno sul decreto e sui riflessi che potrà avere sul sistema scolastico di Spinea.
I numerosi interventi che si sono susseguiti hanno evidenziato l'esigenza di informazione e di divulgazione dei contenuti che pedagogisti e specialisti della formazione stanno cercando di diffondere e che invece vengono oscurati dal controllo dell'informazione. E' emersa così l'esigenza di costituire un Comitato di genitori e di insegnanti di Spinea, anche attraverso una petizione che avrà la funzione oltre che dimostrativa, anche di divulgazione dei contenuti della protesta oltre che quello di testimonianza diretta dei cittadini coinvolti.
E' stato suggerito di usare il mezzo informatico, questo Blog che potrebbe diventare strumento popolare e democratico di collegamento con tutti i soggetti diversi che sono attualmente impegnati nell'articolazione del dibattito.
L'invito è quindi di interagire con i commenti che tutti i genitori, insegnanti, studenti si sentano di fare, postando sotto a questo articolo i loro pensieri cliccando sulla parola "commenti".
PS -
Per inserire un vostro commento basta cliccare sulla voce "commenti", dopo aver scritto il proprio pensiero, basta seguire le semplici istruzioni, si può facilmente metterlo in onda, qualche minuto dopo sarà leggibile da chiunque. Provare per credere.

21 ottobre 2008

IN DIFESA DELLA SCUOLA NAZIONALE

(tratto dal Sito del Movimento di Cooperazione Educativa)

IN DIFESA DELLA SCUOLA NAZIONALE

"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza.

Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito?

Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali.
C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata.

Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci).
Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi.

Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private.

A "quelle" scuole private, gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. - Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. –

Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.

Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere.
Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina.

L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato.
Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci.
Ignorare i loro bisogni.
Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private.
Non controllarne la serietà.
Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare.
Lasciare che gli esami siano burlette.

Dare alle scuole private denaro pubblico.
Questo è il punto. “Dare alle scuole private denaro pubblico".

Piero Calamandrei
Discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale
a Roma l'11 febbraio 1950

16 ottobre 2008

LA SCUOLA CHE NON VOGLIAMO


Coordinamento Cittadino "SPINEA PER IL CAMBIAMENTO”

LA SCUOLA CHE NON VOGLIAMO

presso la Sala Consiliare del Comune di Spinea


SONO INVITATI A PARTECIPARE

genitori, insegnanti, dirigenti scolastici e tutta la cittadinanza


Intervengono:


Ubaldo RIZZO Rappresentante del Movimento di Cooperazione Educativa

Luigi ROSSI Responsabile di Zona CGIL Riviera e Miranese


Alvise SCARPA Segretario Regionale FLC-CGIL Veneto


Coordina:

Alessandro FONTANA Consigliere di PRC-SE al Comune di Spinea


GIU' LE MANI DALLA SCUOLA

PUBBLICA!!!

Aderiscono all’iniziativa:


Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Partito dei Comunisti Italiani, Verdi, Sinistra Democratica, FLC-CGIL Scuola


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SPINEA, VE, Italy
Questo Blog è a disposizione di tutti quei cittadini che hanno qualcosa da dire.