16 febbraio 2009

PER LA PRIMA VOLTA METALMECCANICI E PUBBLICO IMPIEGO INSIEME A ROMA





GRANDE MANIFESTAZIONE A ROMA VENERDI’ 13 ORGANIZZATA DALLA CGIL,

Un fiume di persone , per la prima volta dipendenti pubblici e metalmeccanici insieme. 700 mila lavoratori a protestare per il salario e il contratto, il mantenimento del posto di lavoro ma soprattutto per i diritti e la difesa della costituzione. Una manifestazione contro chi divide, contro i contratti separati contro l’odio e l’intolleranza.

E’ ammirevole l’enorme numero di lavoratori che, in tempi di difficoltà economiche e cassa integrazione, si ritrova ricca di energia e desiderosa di agire per difendere i diritti, i precari , i migranti, chi è rimasto senza lavoro, la scuola, la sanità pubblica, Eluana e molto altro, tutto quello che rischiamo di perdere con le scelte di questo governo.

Alla fine una vera giornata di luce, civiltà e democrazia.

12 febbraio 2009

DELIBERA DEL CONSIGLIO DEL PRIMO CIRCOLO DIDATTICO DI SPINEA


Il giorno 3 Febbraio 2009 si è riunito il consiglio di circolo del primo Circolo Didattico di Spinea. Per volontà unanime dei rappresentanti degli insegnanti e dei genitori è stata inserita al primo punto dell’ordine del giorno la discussione su quanto potrà succedere nella scuola con l’applicazione del regolamento conseguente alla cosiddetta riforma “Gelmini”.
Nel corso della discussione è emerso come la scuola, per effetto del decreto e della sua applicazione, verrà svuotata delle proprie qualità e specificità con grave danno per i piccoli utenti.
Essendo attualmente in corso il periodo per le iscrizioni, visto il momento di grande confusione, è stato deciso di convocare degli incontri in ogni scuola del circolo per informare i genitori dei possibili cambiamenti legati alla riforma.
La perdita delle compresenze delle maestre è uno degli aspetti che maggiormente modifica la scuola così come è svolta attualmente.
Poiché è stato da tutti riconosciuto come valido il modello che veniva offerto prima della riforma, è’ stato quindi proposto di chiedere ai genitori di sottoscrivere una nota dove viene richiesto che la scuola elementare dei propri figli continui ad essere organizzata e offerta nello stesso modo, sia per le classi prime che per le classi successive.
La preoccupazione e il disappunto degli insegnanti devono essere colti come l’unico giudizio autorevole di cui fidarsi in un’epoca fatta di slogan e disinformazione.
Si consiglia a tutti i genitori di parlare e consigliarsi con i maestri e le maestre.
Si allega il testo della delibera votata all’unanimità.



Delibera del Consiglio di Istituto del 3 Febbraio 2009

Al Ministro dell’Istruzione On. Gelmini
Al Dirigente Scolastico regionale Dott.ssa Palumbo
Al Sindaco e alla Giunta del Comune di Spinea
Alle Organizzazioni sindacali CISL, UIL , CGIL, SNALS,
GILDA, COBAS
AL Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione

Il Consiglio d’istituto del 1° Circolo Didattico di Spinea

CONSIDERATO

che con la Legge 169/2008 e con la Legge 133/2008 (art. 64):
• non viene annullato il DP.R. 275/1999;
• non vengono abrogati i percorsi fonnativi realizzati con il “Tempo Modulate” ed il “Tempo Pieno”, adottati nei P.O.F. 2008/09;
• non viene abrogata la L. 176/07, che riconosce il modello educativo e didattico del “Tempo Pieno”;
VISTO
il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle
istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59” che riporta:
all’Art. 1, comma 2: “L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione eistmzione mirati nilt sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coivvoifi, al fine di garantire ii loro successo formativo,coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento”;
all'Art. 3, comma 1: “Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell’offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro aulonomia”;
all’Art. 4, comma 2: “Nell’esercizio dell’autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune...”;

CONSIDERATO

che debbano continuate ad essere garantiti: e un tempo scuola che non solo venga incontro alle esigenze lavorative delle famiglie, ma anche ai tempi e alle modalità di apprendimento dei bambini, che garantisca la possibilità di rielaborare le esperienze e le conoscenze acquisite in forma consapevole e duratura;
e la qualità della didattica attraverso la valorizzazione delle competenze nei diversi ambiti disciplinari maturate dai docenti;
e la collegialità dell’azione didattica ed educativa basata sulla collaborazione, sulla programmazione collegiale e sul confronto fra docenti;
e la possibilità di usufruire di ore di compresenza per realizzare percorsi individualizzato rivolti ai bambini in difficoltà di apprendimento, per alfabetizzare gli alunni stranieri, per effettuare visite didattiche sul territorio, per svolgere attività di laboratorio;

DEL IBERA

e di continuare a proporre alle famiglie, che iscriveranno i propri figli alle classi PRIME dell’istituto per l’a.s, 2009/10, i modelli organizzativi tuttora vigenti (Modulo di 30 ore + 2 di mensa con ore di com presenza e Tempo Pieno di 40 ore con 4 ore di compresenze nella scuola primaria, 40 ore settimanali nella Scuola dell’Infanzia), in grado, secondo il Consiglio d’Istituto, di garantire le opportunità didattiche educative esplicitate nel P.O.F.
e di organizzare per la prossima settimana incontri per informare le famiglie sui reali cambiamenti negativi della riforma in tutte le classi della scuola;
o di presentare i modelli da far sottoscrivere a tutti i genitori per l’espressione della loro volontà.
Infine, il Consiglio d’Istituto si impegna a supportare la richiesta dell’organico necessario ad attuare i modelli organizzativi e didattici indicati ed eventualmente la loro piena e qualificata estensione.


3/2/2009

07 febbraio 2009

CONTRO L'ISTITUZIONE DELL'ORDINE DEL TRICOLORE

UNA LEGGE CHE EQUIPARA PARTIGIANI, MILITARI E DEPORTATI ALLE MILIZIE DI SALO' ?

NO!!! senza Se e senza MA !!!!




MERCOLEDI' 11 FEBBRAIO 2009


ORE 16.00 AULA MAGNA UNIVERSITA' DI ARCHITETTURA


(IUAV) Tolentini Venezia




Aderiscono: FIAP-GL, AVL, ANPPIA, ANED, ARCI, IVESER, Comunità ebraica, Partito democratico, La Sinistra, Rifondazione Comunista, Italia dei valori, Verdi, Comunisti Italiani, Partito Socialista, CGIL, CISL, UIL

01 febbraio 2009

Marco Borghi presenta EMANUELE BATTAIN




















Città di Venezia

Centro Culturale Candiani
Associazione culturale "Armando Pizzinato"
Istituto Veneziano per la Storia della resistenza e della Società Contemporanea



Domenica
8 febbraio
ore 10.00


Marco Borghi Presenta:


EMANUELE BATTAIN
antifascista avvocato

tratto dal sito www.pane-rose.it

Sessant'anni di attività politica ininterrotta.

Dalle tragiche esperienze della dittatura fascista della guerra e dell'occupazione nazista fino all'ingresso nel Prc, per il quale ha lavorato fino all'ultimo: sessant'anni di attività politica ininterrotta.


(21 agosto 2006)

Se penso a Emanuele Battain due immagini mi vengono subito alla mente, quella del compagno che presiede riunioni e seminari, con una precisione e una pignoleria cronometrica, vigilando con rigore perché i tempi stabiliti per gli interventi siano rispettati da tutti gli oratori; e quella di chi, con scrittura precisa, raccoglie, annota e sintetizza, sulle pagine dei suoi quaderni, gli interventi. Poi c’è il compagno Battain che scherza, ride, e chiacchiera informalmente e che racconta, perché Emanuele aveva un passato (e che passato) innervato in più di sessant’anni di storia del nostro paese.

Nato il 3 febbraio 1927 aveva conosciuto la dittatura fascista, poi la guerra, la Repubblica di Salò e l’occupazione nazista. Tra queste tragiche e difficili esperienze, era maturata la sua scelta antifascista, aveva partecipato, giovanissimo, alla Resistenza con simpatie e contatti con l’azionismo di Giustizia e Libertà, optando poi per l’adesione alla Federazione Giovanile Socialista, l’organizzazione giovanile del ricostituito Psiup nell’immediato secondo dopoguerra.

In quegli anni e in quegli ambienti erano stati acquisiti i capisaldi elementari della sua formazione politica: la democrazia quale regola di vita interna ai partiti e alle organizzazioni sindacali del movimento operaio, la partecipazione cosciente e attiva ai movimenti di massa, un anticapitalismo rivoluzionario che si coniugava con una critica allo stalinismo, senza nulla concedere alla campagna anticomunista che si profilava all’orizzonte con l’inizio della guerra fredda e la cacciata dei comunisti e dei socialisti dal governo nel 1947.

Con la Fgs compì un percorso politico breve che si concluse con la definitiva rottura col Psli nel 1948, il partito sorto dalla scissione di Palazzo Barberini. Con altri giovani compagni socialisti di Venezia, tra i quali Giorgio Modolo e Renato Andreolo, assieme a Livio Maitan, che nel frattempo era diventato segretario nazionale della Fgs, aderì al cartello del Fronte Popolare, formato principalmente da comunisti e socialisti, sconfitto clamorosamente nelle elezioni del 18 aprile 1948.

Nel frattempo, assieme ad un piccolo gruppo di compagni, avendo avuto modo di conoscere le analisi politiche della IV Internazionale, le aveva apprezzate e condivise, prendendo parte alle iniziative che portarono alla costituzione, anche in Italia, di un gruppo marxista rivoluzionario aderente a quell’organizzazione e alla pubblicazione di Bandiera Rossa.

Conseguentemente, si iscrisse al Pci dove, con la semplicità e l’entusiasmo di cui era capace, militò per tutto gli anni cinquanta e sessanta, seguendo con partecipazione tutte le vicende esterne e interne al partito che si succedettero in quel ventennio: dalla destalinizzazione alla repressione della rivolta ungherese, alla polemica Cina-Urss, fino allo scontro tra Amendola e Ingrao dopo la morte di Togliatti.

Con altri compagni nel corso delle lotte studentesche e operaie del biennio 1968-1969 condivise la necessità di provare a costruire un percorso politico esterno al Pci, partecipò quindi negli anni settanta e ottanta all’attività della sezione italiana della IV Internazionale.

Avvocato di professione, unì la passione politica a quella lavorativa, entrato nell’avvocatura nel 1951, sposò per tutta la vita le cause dei lavoratori, degli studenti, degli “estremisti” di sinistra; fu un riferimento legale sicuro per molti di loro. Prese parte a processi di rilevanza nazionale, l’ultimo dei quali, ancora in corso e che si augurava di veder concluso, riguarda quello contro lo stabilimento Petrolchimico di Porto Marghera.

Nel 1991 era entrato, come tanti altri compagni della Quarta e di Dp, nel Movimento per la Rifondazione Comunista, poi diventato Prc. Nel Prc ha lavorato fino alla fine, con la determinazione di cui era capace, senza risparmiarsi o tirarsi indietro per ragioni d’età, tanto da partecipare ancora alla recentissima campagna elettorale per le elezioni politiche di pochi mesi fa in qualità di candidato al Senato.

Diego Giachetti

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