01 marzo 2009

ENERGIA NUCLEARE? No grazie! - il dibattito -



Intervista a Gianni Francesco Mattioli tratto da E polis 26 febb 2009

Gianni F. Mattioli è nato a Genova il 29 gennaio 1940. È laureato in Fisica, disciplina nella quale ha intrapreso la sua carriera accademica, fino ad arrivare all’insegnamento presso l’Università "la Sapienza" di Roma, presso la facoltà di Fisica. Presso questo dipartimento Mattioli svolge la propria ricerca teorica nel campo delle Particelle Elementari e della Meccanica Quantistica fino al 1977, quando, casualmente, viene a contatto con il caso delle popolazioni di Montalto di Castro, dove sta per essere insediata una Centrale Nucleare. Da allora la passione e l’impegno civile a favore della tutela della salute e dell’ambiente diventeranno i cardini delle sue attività, che sfoceranno ben presto nell’impegno politico schierato sul versante ecologista.
Nel 1978, assieme al collega Massimo Scalia fonda il Comitato per la Scelta dell’Energia; partecipa ai lavori di diverse commissioni inerenti questioni come le forme alternative di energia e l’inquinamento atmosferico promosse dal Parlamento Italiano, dal Consiglio Europeo, dalle giunte regionali e dai sindacati unitari. Intanto prosegue la ricerca nel campo delle particelle subnucleari, sui principi della meccanica quantistica collegandone i contenuti e le prospettive agli argomenti della propria attività in tutela dell’ambiente e della salute dalle radiazioni nucleari.
È co – fondatore della rivista "Quale energia?". Nel 1987 diviene membro del Comitato della Conferenza Nazionale per l’Energia; nel 1987 viene eletto deputato per la lista della Federazione dei Verdi, ed è nominato membro della Commissione per la programmazione del Bilancio e del Tesoro. Nello stesso anno ottiene la nomina di presidente della Federazione dei Verdi, nel cui consiglio federale rimarrà, come membro effettivo, fino al 1992.
Rieletto deputato nello stesso anno è nominato vice presidente della Commissione per l’Ambiente, il Territorio e i Lavori Pubblici. Negli stessi anni è uno dei membri del comitato promotore del movimento politico "Verso Alleanza Democratica".
Nelle elezioni politiche del Marzo 1994 viene rieletto deputato nella lista della Federazione dei Verdi, diventando vice presidente dello stesso gruppo parlamentare per la Camera dei Deputati.
È nuovamente eletto deputato nelle elezioni politiche dell’aprile 1996 con lo schieramento dell’Ulivo, carica che conserva tuttora nel Parlamento della Repubblica
Dal Giugno 1996 all’ottobre 1998 è sottosegretario al Ministero per i Lavori Pubblici, con il governo Prodi.
Come professore di Fisica matematica presso L’Università "la Sapienza" di Roma è membro del gruppo di ricerca in Fisica matematica presso il Consiglio nazionale delle ricerche (C.N.R.), nonché ricercatore di Meccanica Applicata, e consigliere membro dell’EURISPES – Istituto di Studi Politici Economici e Sociali.
Fa parte dell’Associazione Italiana di Radioprotezione, del comitato esecutivo di "Italia Nostra", del comitato esecutivo di "Legambiente".


PIANO ENERGETICO - Sul piano energetico, abbiamo degli impegni con l'Europa?
L'impegno che l'Italia ha assunto con l'Ue è incompatibile con questa scelta del governo Berlusconi. L'Europa ci chiama a fare entro il 2020 il 40 % dei consumi di energia, di cui il 20% di fonti rinnovabili e il 20& di fonti rinnovabili e il 20% di tecnologie di risparmio energetico. Il progetto di Berlusconi è quello di coprire col nucleare appena il 25%, ma per i soli consumi elettrici, che rappresentano circa 1/5 dei consumi.

AUTONOMIA ENERGETICA- E' giusto associare all'autonomia energetica? Mi vien da sorridere quando sento parlare di autonomia energetica. Perchè, l'Italia ha forse significative disponibilità di uranio?


SICUREZZA CENTRALI E sulla sicurezza delle centrali? Gli impianti che vorremmo prendere dalla Francia sono solo di terza generazione. Il nuovo arriverà solo con la quarta generazione, verso il 2030. Non voglio fare dietrologia, posso solo sperare che si tratti di ignoranza: non mi pare che Berlusconi o Scajola pratichino molto I centri di ricerca.

QUALE ENERGIA - Su quale tipo di energia bisognerebbe puntare oggi? Basta guardare quel che sta facendo la Spagna, la Germania, la Danimarca o quello che vuol fare Obama. C'è una corsa accelerata verso le fonti pulite, cioè sole e vento. Noi possiamo aggiungere anche la geotermia e un pò di idroelettricità.

SMALTIMENTO DELLE SCORIE – L'Italia promette di adeguarsi alle norme d'oltralpe. Ma c'è un metodo sicuro per smaltire le scorie? Sarkozy se ne guarderebbe bene dal dire certe sciocchezze: ad esempio si sperava che fossero praticabili insediamenti in rocce saline, ma l'esperienza dimostra che lungo I crini dei cristalli salini l'acqua scorre e come. Anche gli Usa hanno abbandonato quella via. I francesi li collocano a 500 metri di profondità. La questione delle scorie è totalmente risolta.

NUCLEARE ECONOMICAMENTE CONVENIENTE - Almeno il nucleare è conveniente dal punto di vista economico? Certo può costar poco in Francia, dove il nucleare è del tutto statale e gli usi militari coprono le spese.

E GLI ITALIANI COSA DICONO – Scajola dice che ora gli italiani son d'accordo con quella scelta.? E' falso perchè l'Eurobarometro dà ancora in Italia una maggioranza di oppositori, sia pur piccola. Non mi stupisco che sia così, complice il giornalismo italiano. Provi un pò a dire all'oppinione pubblica che la Commissione internazionale di radioprotezione ripete, ancora nel 2007, che dosi anche piccole di radiazioni, innescano tumori e leucemie sulle cellule somatiche e, se riguardano le cellule genetiche, provocano danni alle generazioni successive. Perchè nessuno lo dice? Chiediamo a Berlusconi dove metterà gli impianti, poi vedremo come si metterà questo consenso.


Morte ai fanatici ambientalisti


di DARIO FO


PROPRIO ieri 24 febbraio il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha presentato a camere riunite il suo progetto riguardo la produzione di energia e ha specificato che la produzione sarà pulita e rinnovabile. Inoltre, ha annunciato la quota di denaro che lo Stato americano ha intenzione di stanziare a cominciare da subito. Ha aggiunto: "Il nostro primo obiettivo è quello di riuscire ad abbattere drasticamente l'inquinamento atmosferico e l'effetto serra".

Il giorno stesso, a Roma, il nostro primo ministro Berlusconi firmava un accordo per attuare nel nostro paese l'impianto di ben quattro centrali nucleari di terza generazione, e non ha assolutamente parlato dei problemi di riscaldamento globale. Segnaliamo a questo proposito che l'inquinamento della città di Milano per ben 35 giorni sui 55 dall'inizio dell'anno ha superato il livello di inquinamento atmosferico, raggiungendo i 171 microgrammi di polveri sottili, contro i 50 del limite europeo. Ma il Governo italiano e il Comune di Milano non fanno una piega.

Tornando al nucleare, Berlusconi ci dà notizia dell'avvenuto accordo sfoderando un sorriso compiaciuto. E aggiunge che finalmente si è "abbattuto il fanatismo ecologico di una parte politica che già vent'anni fa ci aveva impedito di terminare la costruzione di due nuove centrali". Quindi si torna al nucleare? Ma come, ci siamo battuti tanto, il 70% degli italiani nel referendum sulle centrali ha votato contro, e lui ci definisce in massa fanatici dell'ecologia? E specifica che quello nucleare è un metodo ormai controllabile e sicuro. Ma come sicuro? Silvio, ti sei scordato che non più tardi dell'anno scorso in Francia succedeva un disastro: dall'impianto nucleare più importante della nazione, fuoriuscivano scorie tossiche che colpivano dieci operai. "Ma, calma!" dice il ministro francese, "degli operai sono stati colpiti dalle esalazioni, è vero, ma solo leggermente". Cosa significa "leggermente"? Significa che i danni procurati alla salute di quei dipendenti sono insignificanti: gli son diventati i capelli un po' azzurri, gli occhi fluorescenti e la pelle leggermente squamata. Qualcuno ha anche le branchie, ma gli stanno bene.


Ma io mi chiedo, questo nostro presidente è disinformato naturale o ha studiato per diventarlo? Nessuno gli ha detto che, a parte il pericolo continuo di disastro tipo Chèrnobyl, per il nucleare esiste il problema delle scorie? E che noi, in Italia, per il solo fatto di aver messo in funzione un paio di centrali nucleari cinquant'anni fa, ancora oggi abbiamo scorie che non sappiamo dove sbattere? E lo stesso accade anche in Francia, Il presidente ha dichiarato che entro il 2020 da noi sarà già attiva la prima delle quattro centrali previste. Ma quel cervello incandescente di governante sa cosa costa montare una centrale nucleare? In Finlandia ne stanno costruendo giusto una di ultima generazione. Avevano previsto che sarebbe costata un miliardo di euro, ma a metà percorso si sono accorti che il miliardo previsto s'era raddoppiato, due miliardi. Ora i responsabili della centrale, gente preparata e onesta, hanno avvertito che il valore dell'energia che riusciranno a produrre con quella loro centrale non riuscirà a coprire neanche la metà dei costi di fabbricazione ed impianto. Non solo, ma che la perdita aumenterà a dismisura quando, fra una ventina d'anni, come di norma, dovranno smontare tutto l'impianto e preoccuparsi di imballare ogni elemento dentro un enorme container in cemento armato, e poi andare a sistemarlo in uno spazio scavato nella roccia a un minimo di dieci metri sotto il livello del suolo.

E il nostro presidente, sempre lui, Silvio Eta Beta, assicura che l'energia nucleare è la più economica e produce ampi vantaggi e viene smentito immediatamente da ogni scienziato onesto e informato che lo sbeffeggia: "Ma che dici, Eta? Attento a te, i reattori funzionano solo grazie all'uranio arricchito. Ora devi sapere che negli ultimi anni il prezzo di questo propellente è aumentato di addirittura sette volte, per la semplice ragione che le riserve stanno per finire; e giacché il governo italiano ha appreso che per soddisfare l'intiero bisogno della nazione si dovrebbero realizzare, sul vostro territorio, almeno sessanta centrali dell'ultima generazione, dove andate a sbattere? Vi è sfuggito il particolare che per raggiungere questo numero abbisognano almeno trent'anni, con una spesa da fantascienza? E poi c'è il guaio che proprio in ragione dell'enorme numero di centrali che ogni paese cosiddetto civile ha in programma di costruire, entro quindici anni di uranio fruibile non ce ne sarà più e allora con cosa le fai andare le sessanta centrali, con le noccioline? O col popcorn?! E poi, cervellone mio, ci spieghi in quale zona o territorio hai in mente di costruirle queste centrali? Nessuno ti ha detto che l'Italia è un paese a forte incidenza tellurica? E che dal nord al sud più profondo non c'è luogo dove sia pensabile montarci un impianto nucleare? L'unico sicuro sarebbe Roma, anzi il Vaticano è proprio il punto ideale... io insisto e firmo per una soluzione del genere.





Nessun commento:

Posta un commento

E' molto gradito un vostro commento

BLOG

La mia foto
SPINEA, VE, Italy
Questo Blog è a disposizione di tutti quei cittadini che hanno qualcosa da dire.