
Scuola, Flc Cgil: «Il governo conferma i tagli alle primarie» | |
«I regolamenti della ministra Gelmini, ormai all'approvazione definitiva da parte del consiglio dei ministri senza alcun confronto, confermano le nostre preoccupazioni sull'attacco feroce portato alla scuola pubblica, in particolare alla primaria». Così denuncia Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil. «I tagli intervengono su tutti i segmenti del sistema formativo, riducendo drasticamente gli organici, ma nella scuola primaria spazzano via tutte le esperienze positive. Le indagini internazionali hanno confermato l'eccellenza dell'attuale modello, fondato sul modulo e sul tempo pieno con compresenze ma, dopo i decreti in via di emanazione, tutto ciò diventerà un pallido ricordo. L'unico obiettivo è quello di fare cassa. Cosa ancora più ignobile se si considera che un governo interviene senza scrupoli su un settore strategico qual è la scuola: vero motore per lo sviluppo civile democratico ed economico di ogni altro paese democratico. Il rinvio degli altri regolamenti ed il ripristino delle 40 ore nella scuola dell'infanzia sono solo il frutto della mobilitazione e degli scioperi di questi mesi. Contrasteremo con decisione le decisioni di queste ore sulla primaria e sui tagli». |


I primi regolamenti applicativi della riforma della scuola hanno avuto il via libera del Consiglio dei Ministri.
E se giovedì scorso sembrava che la Gelmini avesse fatto dietrofront, ora si scopre che lo svuotamento del tempo pieno e il maestro unico (per chi ora fa il "modulo") sono tornati.
Tra le novità contenute nei nuovi regolamenti, anche se rimane scontato l`addio alla didattica nelle primarie attraverso il cosiddetto "modulo" (con tre docenti ogni due classi), il maestro unico diventa poi "facoltativo"; sarà imposto solo se la maggioranza delle famiglie di una classe ne facciano richiesta.
Il modello orario di base dovrebbe in tal caso essere di 27 ore: 24 di didattica normale, più due ore di religione cattolica ed una di inglese.
Ridotta al minimo (non più di due ore al giorno) sarebbe poi la presenza contemporanea di due maestri nella stessa classe e comunque da adottare esclusivamente nei casi di attuazione del tempo pieno (40 ore settimanali).
Stop dunque alle attività extra-curricula, alle gite e ai corsi di recupero.
Per il 2010 poi partirà la riforma delle superiori. Ci saranno due nuovi licei in scienze umane (ex-magistrali) e il musicale e coreutica (danza e musica). In più 3 nuovi indirizzi per il liceo artistico (indirizzi: figurativo, design, new media). Gli istituti tecnici saranno quelli richiesti dal mondo del lavoro. 2 settori e 11 indirizzi: uno economico e l'altro tecnologico. L'economico avrà 2 indirizzi, il tecnologico 9.
Gli istituti tecnici saranno organizzati in 2+2+1 anni. Il primo biennio con un contenuto formativo di base: italiano, matematica, ecc. Il secondo biennio specialistico a seconda degli indirizzi. L'ultimo anno sarà di perfezionamento mirato all'indirizzo scelto.
Le scuole saranno poi sempre più vicine al mondo industriale. Al quinto anno opportunità di svolgere stage in azienda.
Più inglese in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Nelle superiori viene reso obbligatorio per tutti e 5 gli anni.
Le ore di lezione passano da 50 minuti effettivi a 60. Il numero totale delle ore lavorate aumenta di fatto il numero di ore insegnate.
CONTRATTO Altra spaccatura dei sindacati sul contratto. Cisl, Uil, Snals-Confsal e Gilda hanno sottoscritto il rinnovo del contratto della scuola per il biennio economico 2008-09. Si tratta, secondo lo Snals-Confsal, di un «contratto ponte» di un anno che consente, data l'esiguità delle risorse disponibili, di mettere subito nella busta paga del personale della scuola 70 euro medi a dipendente (corrispondenti all'inflazione programmata dal Governo per gli anni
2008 e 2009,cioè pari al 3,2%).
La pensa diversamente la Cgil che non ha firmato. «La Flc Cgil non firma il contratto beffa. Le risorse messe a disposizione sono una miseria e offendono la dignità dei lavoratori della scuola. non ci sono le condizioni per la sottoscrizione dell'ipotesi di contratto relativo al biennio 2008/2009», afferma il segretario Domenico Pantaleo. «Si confermano- aggiunge Pantaleo- le ragioni che avevano portato la cgil a non firmare l'intesa del 30 ottobre con il governo. così non si tutela il potere di acquisto dei salari erosi dalla pressione fiscale e dall'inflazione». Così, conclude Pantaleo, «si umiliano oltre un milione di docenti e ata. Ora, per quel che ci riguarda, la parola passa ai lavoratori con il referendum».
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