29 maggio 2009

ATTENTATO NELLA SEDE DELLA LEGA A SPINEA, PADOVA E TOMBOLO

news
La sarracinesca divelta, parte della stessa scaraventata sulla strada, tutto il piazzale Taormina chiuso al traffico dai Carabinieri della scientifica al lavoro per capire le dinamiche di un grave episodio eversivo che si è compiuto stanotte contro la sede della Lega Nord di Spinea.




Riportiamo la notizia dell'ANSA
» 2009-05-29 09:45
Veneto: attentato a sede Lega Nord

Esplosione con danni lievi, nessuna rivendicazione


(ANSA) - VENEZIA, 29 MAG - Un'esplosione alle prime ore di oggi ha causato danni alla vetrina e alla saracinesca della sede della Lega Nord di Spinea (Venezia). Nessun danno a persone. Sul posto, i carabinieri di Venezia e Mestre stanno svolgendo accertamenti per capire da cosa sia stata causata l'esplosione. Non sono pervenute ne' sono state trovate sul posto rivendicazioni.

Fonte: Padova24ore.it 29.05.09

ATTENTATO INCENDIARIO ALLA SEDE DELLA LEGA NORD
DI PADOVA, TOMBOLO E SPINEA


Venerdì 29 maggio 2009
I soliti imbecilli nella notte hanno portato a termine tre raid vandalici dai contorni ancora tutti da chiarire a danno delle sedi della Lega Nord di Montà a Padova, Spinea (Venezia) e Tombolo.
La sede di Padova ha avuto la porta d’ingresso e la facciata annerita dal rogo di una discreta quantità di liquido infiammabile.
A Spinea sempre nelle vicinanze della porta d’ingresso degli uffici della Lega Nord è stato fatto esplodere un piccolo ordigno pirotecnico che ha dannegiato gli infissi mentre a Tombolo è andata in frantumi una vetrina. Della vicenda si sta occupando la Digos della questura di Padova.
Due mesi fa la sede della Lega Nord di Padova era stata imbratata con dei liquami fognari alla fine di un pomeriggio ad alta tensione con gli ativisti del centro sociale Pedro al Portello.

01 maggio 2009

PRIMO MAGGIO

SPINEA ROSSO VERDE augura a tutti un buon 1º maggio


Art. 1 Costituzione - L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.


Oggi si celebra la Festa dei lavoratori per ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori.
La festa del lavoro è riconosciuta in molte nazioni del mondo ma non in tutte.

Il nostro pensiero va a tutti i lavoratori in cassa integrazione, mobilità, disoccupati o in cerca di prima occupazione, per loro non sarà una festa come le altre.
La nostra solidarietà a loro e alle loro famiglie.

02 aprile 2009

INACCETTABILE RADUNO NAZIFASCISTA A MILANO

RADUNO INTERNAZIONALE

NAZIFASCITA A MILANO


COMUNICATO DELL'ANPI



A.N.P.I.

A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E P A R T I G I A N I

D ' I T A L I A

COMITATO NAZIONALE

____


00192 Roma ­ Via degli Scipioni, 271 ­ Telefoni 06/3211949 ­ 3212345 ­

3212807­ Fax 06/3218495 Ente Morale Decreto Luogotenenziale n. 224

del 5 aprile 1945 ­ c/c p. 36053007­ Cod. Fisc. 00776550584 www.anpi.it -
e-mail anpisegreteria@libero.it oppure anpi.naz@libero.it
comunicato stampa




NO ALLA PROVOCAZIONE NAZIFASCISTA

L'ANPI SOLIDALE CON MILANO MEDAGLIA D'ORO DELLA

RESISTENZA



La Segreteria Nazionale dell'ANPI denuncia come provocatorio, vergognoso
e inaccettabile il raduno internazionale nazifascista promosso da "Forza
Nuova" a Milano per il 5 aprile.

Esso costituisce una intollerabile offesa alla Città di Milano, Medaglia d'Oro
della Resistenza e capitale della Guerra di Liberazione che sarà celebrata
ancora una volta il 25 aprile, e che pose fine alla dittatura fascista e alla
occupazione straniera nazista, aprendo al Paese la stagione della libertà e
della democrazia.

La Segreteria Nazionale dell'ANPI chiede al governo e al ministro

degli Interni di vietare il raduno nazifascista in applicazione

delle leggi dello Stato nel rispetto doveroso dei valori dell'antifascismo

e dei principi e delle norme costituzionali di libertà, democrazia, diritti

umani e serena convivenza civile, misconosciuti e contrastati da "Forza

Nuova" con fomentazioni di odio, razzismo e violenza contro persone,

simboli e luoghi della memoria della Resistenza.

La Segreteria Nazionale dell'ANPI si rivolge a tutti i suoi Comitati

provinciali e regionali, ai singoli cittadini, alle associazioni democratiche,

alle forze politiche antifasciste, ai Sindacati e Istituzioni dello Stato

affinché in ogni parte del Paese si susciti lo sdegno e la protesta contro

il raduno nazifascista e con adeguate iniziative e manifestazioni popolari

sia celebrato il 25 aprile a memoria di quanti, civili e militari, donne e

uomini dettero la loro vita o combatterono per una Italia libera,

democratica e repubblicana.

Roma, 27 marzo 2009


La Segreteria Nazionale dell'ANPI




VOGLIONO EQUIPARARE EX FASCISTI REPUBBLICHINI AI PARTIGIANI

Il testo della lettera che segue, è il civilissimo modo di urlare scandalo e vergogna contro chi tenta di equiparare gli ex fascisti repubblichini ai partigiani. Per questo, giustamente, l’Anpi chiama a raccolta i compagni ed i democratici antifascisti che non possono consentire che nel marasma revisionista, e nell’incultura piduista del presidente del consiglio, trovino spazio simili stupri della memoria collettiva. In Italia, costoro possono permettersi perfino queste schifose posizioni, solo perchè una vera agibilità democratica è stata garantita dai partigiani e resistenti al prezzo della vita stessa, contro nazisti invasori e fascisti (di prima e seconda ora) repressori



“Cari compagni,

si è aperta alla Camera dei Deputati la discussione sul disegno di legge n. 1360. Esso prevede (pretende) di equiparare partigiani, militari e deportati ai repubblichini di Salò, a proposito della assegnazione di un istituendo Ordine del Tricolore. L’articolo 2 di tale disegno di legge così recita: “L’onorificenza è conferita a coloro che hanno prestato servizio militare, per almeno sei mesi, in zona di operazioni, anche a più riprese, nelle Forze armate italiane durante la guerra 1940-1945 e invalidi, o nelle formazioni armate partigiane o gappiste, regolarmente inquadrate nelle formazioni dipendenti dal Corpo volontari della libertà, ai combattenti della guerra 1940-1945, ai mutilati ed invalidi della guerra 1940-1945 titolari di pensione di guerra e agli ex prigionieri o internati nei campi di concentramento di prigionia, nonché ai combattenti nelle formazioni dell’esercito nazionale repubblicano durante il biennio 1943-’45”. La relazione che accompagna il disegno di legge sostiene “la pari dignità di una partecipazione al conflitto di molti combattenti, giovani e meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e imperiale del ventennio, che ritennero onorevole la scelta a difesa del regime ferito e languente”. L’ANPI e tutte le forze politiche, sociali, culturali che si richiamano all’antifascismo e ai valori della Resistenza sanciti nella Costituzione della Repubblica non possono che respingere il disegno di legge attualmente in discussione nella Commissione Difesa della Camera.

LA SEGRETERIA NAZIONALE DELL’ANPI

21 marzo 2009

SABATO 21 MARZO - VENEZIA - MANIFESTAZIONE REGIONALE- LA PRIMAVERA DELLA SCUOLA MANI>FESTA -


Bellissima manifestazione sabato pomeriggio a Venezia.

I comitati per la buona scuola del Veneto, genitori ed insegnanti, avevano indetto una manifestazione regionale per ribadire il vero e proprio referendum rappresentato dalle preiscrizioni per la scuola primaria scadute il 28 febbraio.
Ben il 98% di genitori del Veneto ha scelto il tempo pieno e il tempo lungo, bocciando le 24 ore con il maestro unico.
Ieri un migliaio tra genitori ed insegnanti ha marciato dalla Stazione FF.SS fino a c.po San Geremia - sede regionale RAI - e ha presidiato il campo con musica , giochi, materiale informativo contro la manovra gelmini/tremonti, contro il maestro unico. Ben 30.000 i moduli alternativi raccolti nel Veneto dalla segreterie della buona scuola.

I precari della scuola presenti alla manifestazione hanno distribuito il volantino qui sotto.



------------------------------------VOLANTINO PRECARI ----------------------------------

Manovra Tremonti /Gelmini sulla scuola:
131.900 licenziamenti in tre anni,
in cinque anni quasi 200.000 docenti e ata licenziati!

I tagli previsti nei prossimi anni al personale della scuola pubblica, rappresentano il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica Italiana.


Decine di migliaia di precari, ai quali scadrà il contratto a tempo determinato il prossimo 30 giugno o 31 agosto, e che non saranno riassunti all´inizio del prossimo anno scolastico, non potranno neppure rivendicare lo status di licenziato, di disoccupato e saranno destinati all´invisibilità.
Nel Veneto è previsto per il prossimo anno un aumento di circa 7.000 alunni.
Abbiamo assistito inoltre ad un vero e proprio plebiscito, - addirittura il 98% - da parte delle famiglie nel richiedere, al momento delle prescrizioni alla scuola primaria, il tempo lungo e il tempo pieno, escludendo le 24 ore con il maestro unico della Gelmini. Famiglie che ora attendono un organico di docenti e A.T.A. adeguato per un buon tempo scuola.
Di fronte a questo, il piano Tremonti - Gelmini della Legge 133 prevede per il Veneto (solo per il prossimo a.s., ma i tagli continueranno anche negli anni successivi) un taglio di circa 3.500/4.000 docenti, oltre a ben il 17% in meno, in tre anni, del personale A.T.A..

I precari della scuola devono alzare la testa!

Il sistema d´istruzione, in questi anni, ha funzionato per il loro lavoro ed ora la Gelmini intende smantellare la scuola pubblica, riducendo orari, togliendo materie, ritornando alla "maestra unica", aumentando in modo spropositato e contro tutte le norme sull´edilizia scolastica e la sicurezza, il numero di allievi per classe, per espellere definitivamente dalla scuola e dal mondo del lavoro, migliaia e migliaia di docenti e ata, anche dopo decenni di servizio e concorsi superati.
L´ex ministro Fioroni (PD), responsabile comunque dei tagli degli anni scorsi, ha presentato al Parlamento una proposta per una indennità di disoccupazione speciale rivolta ai precari della scuola: una sorta di elemosina per coloro che resteranno fuori dalle nomine del prossimo anno, avendo lavorato quest´anno per almeno 180 giorni.
Già alcuni sindacati pare siano disponibili a trattare su questa ipotesi.
Nessuno deve trattare sulla nostra testa!
La scuola non è una fabbrica in crisi, non è un´azienda che non riesce a vendere le proprie merci ed è costretta a produrre di meno, eliminando parte della propria forza-lavoro con licenziamenti e cassa integrazione.
La Scuola anzi presenta un aumento di iscrizioni ed un aumento di domanda sociale di istruzione e formazione, proprio per uscire dalla crisi.
Vogliono espellere i precari, smantellando la scuola pubblica.

TUTTO PER FARE CASSA CON TAGLI PER 8 MILIARDI ALLA SPESA PER L´ISTRUZIONE.
MILIARDI DI EURO DA VERSARE A BANCHE ED IMPRESE RESPONSABILI DELLA CRISI ECONOMICA GLOBALE

NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!


RETE ORGANIZZATA DOCENTI E ATA PRECARI del Veneto
Venezia, 21 marzo 2009


Alla manifestazione hanno partecipato i rappresentanti dei Comitati dei genitori e degli insegnanti delle scuole di Spinea






15 marzo 2009

Il Comitato cittadini di Crea e il Passante

PASSANTE APERTO E A CREA NON SI DORME E NON SI VIVE PIU'

I cittadini di Crea sono indignati per come si vive nelle loro case da quando è stato aperto il passante Dolo Quartod'Altino.
Infatti la loro vita è fortemente peggiorata da quando sono arrivate le prime ruspe per la costruzione della bretella più discussa del momento. Oggi, che da alcune settimane, l'arteria, inneggiata come il gioiello d'Italia, è stata aperta, hanno smesso del tutto di vivere serenamente.

La qualità della vita è scaduta, così come la qualità dell'aria.

Tutto compromesso dall'incredibile vicinanza dell'asse stradale alle case adiacenti a via Rossini.
Chi conosce la zona la ricorda come una tranquilla zona residenziale alla periferia estrema di Spinea, ai confini con il comune di Mira e Mirano.
Ora non si crede a quello che si vede.

Dai giardini di casa questi cittadini possono solo ammirare un panorama desolante, possono solo respirare polveri sottili, possono solo ascoltare la colonna sonora dal passaggio di 36000 veicoli al giorno, Tir compresi.



Un' esistenza rovinata, in nome della viabilità del Veneto, se non di tutto il Nord-est.
Loro però non ci stanno; si sono organizzati con un Comitato e hanno fatto una raccolta di firme che hanno presentato al Commissario per il Passante Silvano Vernizzi, al Sindaco di Spinea, Al Presidente della Giunta Regionale, all'assessore Trasporti Regione R. Chisso, al Direttore ASSL 13 A. Orsini, al Presidente della Provincia D. Zoggia e al Direttore dell'ARPAV A. Drago.
Chiedono tra le altre cose come mai è stato aperto il passante senza provvedere alla sistemazione delle opere ambientali di mitigazione. Infatti come si può vedere dalle foto proprio in coincidenza del tratto corrispondente con le case di via Rossini, assurdamente non vi sono le barriere fonoassorbenti.

Questo però, anche ammesso che l'intervento venga fatto immediatamente, non sarà sufficiente a garantire la mitigazione dell'impatto ambientale che tale opera ha nel contesto abitativo.

Inoltre per completare la panoramica dell'accanimento ambientale contro i cittadini di questa zona, incombe la prevista apertura per fine maggio del nuovo casello che passa proprio dietro alle stesse case.
Quindi oltre a chiede barriere, però più alte di quelle esistenti in alcuni tratti, i cittadini di Crea vogliono garanzie sull'esecuzione della messa in opera, per tutto il tratto che confina con via Rossini, di una collina di terrapieno, plantumata con vegetazione adatta alla mitigazione.

PERICOLO APERTURA CASELLO
I cittadini inoltre sono fortemente preoccupati per l'apertura del casello a Crea, non in contemporanea con quello di Scorzè/Martellago. Infatti nelle intenzioni della Regione è di completare la fruibilita del collegamento Dolo - Quarto d'Altino con la prossima apertura di giugno del Casello di Spinea e nel 2010 quello di Martellago.
Ciò provocherà un forte aumento del traffico nella zona di Crea e comunque in tutta Spinea, infatti è noto a tutti il binomio più strade più traffico.
Questo, nell'attuale situazione di forte ritardo del completamento delle opere di "protezione degli abitanti" diventerebbe colpevolmente tragico, quale epilogo di una vecchia storia che si ripete: i cittadini sono sempre gli ultimi ad essere considerati e la loro vita e salute, viene sempre dopo dei grandi interessi.

In un incontro avvenuto ieri con il Consigliere di RC uscente Alessandro Fontana, rappresentante della Lista Civica SPINEA ROSSO VERDE PER IL CAMBIAMENTO, hanno chiesto di considerare la loro situazione come situazione di massima allerta per la condizione di salute e di vivibiltà di tutti i cittadini di quella zona.

Infatti, nonostante le promesse, mentre fervono i lavori per il casello, per la rotonda della fossa, mancano completamente le opere di tutela ambientale, le piste ciclabili ed è fortemente compromessa la viabilità di raccordo con il centro di Spinea e Mirano.

Vivono quindi con apprensione la latitanza politica - il sindaco non si fa trovare e ricevere - e non si fidano delle ennesime promesse.

Sono cittadini che si sentono ingiustamente abbandonati ad un destino che li penalizza e purtoppo li penalizzerà per sempre.

11 marzo 2009

LA PRIMAVERA DELLA SCUOLA MANI-FESTA


MANIFESTAZIONE


REGIONALE




SABATO 21 marzo 2009


da tutto il Veneto


prendiamo un treno per


VENEZIA


la PRIMAVERA della SCUOLA

MANI>FESTA


ritrovo nel piazzale della stazione di Venezia S.L.

dalle 15.45 alle 16.15

tutti insieme andremo all’Ufficio Scolastico Regionale !


Si toglie, si taglia alla scuola pubblica. Noi non ci stiamo!

Costruiamo tutti insieme un serpentone colorato, una manifestazione e una festa

Consegneremo all’Ufficio Scolastico Regionale i moduli con le firme per una “Buona Scuola” raccolti dai comitati in questi mesi di mobilitazione

in tante scuole di tutto il Veneto.

Per dire che siamo indignati perché, a casa nostra, risparmiamo prima sulle cose superflue, poi sulle cose necessarie … e mai sul futuro dei nostri figli. Per ribadire che i provvedimenti del governo sono uno svuotamento culturale e pedagogico della scuola pubblica, finalizzati unicamente ad un miope risparmio. La scuola che andava bene 30 anni fa non regge alle sfide e alle complessità di oggi!

Non portiamo bandiere o simboli di partito, sindacati, organizzazioni.

Partecipiamo con gli striscioni, i colori e i cartelli dei comitati.

Prepariamo e portiamo uno scambio di merende,

strumenti musicali e sonori!
Clown, animazioni, laboratori per tutti in Campo S. Geremia!

Portiamo palloncini colorati:

faremo volare la nostra determinazione per una scuola pubblica di qualità

Ritrovo in stazione a Padova: dalle 14.15 alle 14.30->Partenza del treno: 14:37


Comincia la fase due,

inizia in tutta Italia la campagna di primavera!

Oggi sappiamo che le 24 e le 27 ore sono state bocciate da oltre il 90% dei genitori!
Adesso vogliamo gli organici per le 30 e le 40 ore!

L’abbiamo sempre affermato con forza e oggi continuiamo a ribadirlo.

Non è una questione di "5 ore in più" di organico settimanale per salvaguardare il “tempo-lungo” e il servizio mensa, non c'è un "particolare modello veneto" di scuola da difendere!


E' la salvaguardia della qualità formativa, il mantenimento dei laboratori, della pluralità docente, delle compresenze, del tempo-scuola disteso per proporre i tanti alfabeti e linguaggi disciplinari.


E’ questa la scuola che guarda al futuro, dove le risorse, finanziarie e umane, devono garantire ciò che le famiglie italiane hanno scelto e di cui le scuole hanno bisogno:

una scuola lunga (30 e 40 ore) e di qualità, di tutti e per tutti !!!
Non esiste il nesso “più tagli = maggiore qualità”

La scuola che andava bene 30 anni fa non regge alle sfide e alle complessità di oggi!

07 marzo 2009

8 marzo - Festa internazionale della donna


Tratto da Wikipedia

La Giornata Internazionale della Donna, più conosciuta come Festa della Donna è un giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne ed è una festività internazionale celebrata in diversi paesi del mondo occidentale l'8 marzo. L'usanza di regalare mimose in occasione della festa non è invece diffusa ovunque. L'8 marzo era originariamente una giornata di lotta, specialmente nell'ambito delle associazioni femministe: il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Tuttavia nel corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato un po' sfumando, lasciando il posto ad una ricorrenza caratterizzata anche - se non soprattutto - da connotati di carattere.

L'origine

La prima giornata internazionale della donna fu celebrata il
28 febbraio 1909 negli Stati Uniti in seguito alla sua dichiarazione da parte del Partito Socialista Americano.
L'idea di istituire una giornata internazionale della donna fu per la prima volta presa in considerazione all'alba del 20° secolo, quando la rapida industrializzazione e l'espansione economica portarono a molteplici proteste sulle condizioni di lavoro. La data dell'8 marzo deriva da una leggenda sorta fra i circoli comunisti francesi negli
anni '50,[1] secondo la quale alcune operaie di fabbriche tessili e di confezioni avrebbero condotto una di tali proteste l'8 marzo del 1857 nella città di New York per manifestare contro le precarie condizioni di lavoro e i bassi salari, ma furono attaccate e disperse dalla polizia.
Fra gli altri eventi storici commemora
l'incendio della fabbrica Triangle (New York, 1911), dove 148 persone, la maggior parte donne[2] immigrate (moltissime di origine italiana), persero la vita.
Nel
1910 si tenne la prima conferenza internazionale delle donne nell'ambito della seconda internazionale socialista a Copenaghen, nell'edificio del movimento operaio al 69 di Jagtvej la Folkets Hus (Casa del Popolo) chiamata poi "Ungdomshuset". Qui più di 100 donne rappresentanti di 17 paesi scelsero di istituire una festa per onorare la lotta femminile per l'ottenimento dell'uguaglianza sociale, chiamata Giornata internazionale della Donna. L'anno seguente, la giornata mondiale della donna segnò oltre un milione di manifestanti in Austria, Danimarca, Germania e Svizzera. Poco dopo il 25 marzo 1911 l'incendio della fabbrica Triangle uccise 148 lavoratori. L'insufficienza delle misure di sicurezza è considerata la causa dell'alto numero di morti. Questo portò molta attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro, tema molto caro alle giornate internazionali della donna degli anni seguenti. Più tardi, all'inizio della prima guerra mondiale, le donne di tutta europa tennero delle marce di pace l'8 marzo 1913.
La donne russe si ritrovarono a manifestare il
23 febbraio 1917 (l'8 marzo del calendario giuliano) per la morte di circa 2 milioni di soldati russi morti in guerra. Le proteste continuarono per vari giorni fintanto che lo Zar fu costretto ad abdicare ed il governo dovette concedere il diritto al voto anche alle donne. Da quell'anno la festa viene celebrata in una data fissa, mentre precedentemente era festeggiata l'ultima domenica di febbraio.
In
Italia, nel secondo dopoguerra, la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata dall'UDI (Unione Donne Italiane) associando nel contempo alla data dell'8 marzo l'ormai tradizionale fiore della mimosa.
Nell'ovest la giornata mondiale della donna fu commemorata comunque anche se con sempre meno successo, fino alla nascita del
femminismo negli anni '60.
Il
1975 fu designato come 'Anno Internazionale dell Donne' dalle Nazioni Unite. Le organizzazioni delle donne hanno osservato la giornata internazionale della donna in tutto il mondo l'8 marzo tenendo eventi su larga scala che onorassero gli avanzamenti della donna e ricordassero diligentemente che la continua vigilanza e l'azione sono richieste per assicurare che l'uguaglianza delle donne sia ottenuta e mantenuta in tutti gli aspetti della vita. A partire da quell'anno la Nazioni Unite hanno cominciato a celebrare la giornata internazionale della donna l'8 marzo. Due anni dopo, nel dicembre 1977, l'assemblea generale delle Nazioni Unite adottò una risoluzione proclamando una "giornata delle nazioni unite per i diritti della donna e la pace internazionale" da osservare in un qualsiasi giorno dell'anno dagli stati membri in accordo con le tradizioni storiche e nazionali di ogni stato. Adottando questa risoluzione, l'assemblea generale riconobbe il ruolo della donna negli sforzi di pace e riconobbe anche l'urgenza di porre fine alla discriminazione ed ad aumentare il supporto alla piena ed eguale partecipazione.

04 marzo 2009

Informazioni su iniziative a difesa della scuola




Stefano Comin del Comitato Gemitori insegnanti di Spinea ci ha consegnato questo messaggio:

Buongiorno a tutti,
torno a rubarvi del tempo per riproporre alcune questioni legate ai problemi della scuola.

Per chi non ricordasse, mi sono impegnato con altri genitori e insegnanti ad affrontare le problematiche emerse nel mondo della scuola dopo l'introduzione della "riforma Gelmini".

Ieri ho partecipato ad una assemblea di tutti i comitati genitori-insegnanti del Veneto per valutare il proseguimento delle iniziative a difesa della scuola.

E' stata proposta una iniziativa da svolgersi verso la fine del mese di Marzo, durante la quale verranno consegnati all'ufficio regionale scolastico (Venezia) i moduli sottoscritti dai genitori per il mantenimento di una " buona Scuola".

Successivamente dovranno essere prese delle iniziative per continuare a informare su cosa può comportare la riforma a livello di insegnamento ovvero la perdita di qualità.

Non voglio dilungarmi, chiedo a tutte le persone che vivono con preoccupazione e inquietudine questo momento che riguarda i nostri bambini e la nostra società la disponibilità, senza particolare impegno, a far parte del comitato genitori-insegnanti di Spinea.

Chi fosse interessato può fare riferimento alla mia persona a questo indirizzo. Sarà mio compito divulgare ogni informazione o iniziativa in mio possesso.

In conclusione, chiedo cortesemente il favore di divulgare questa iniziativa ai conoscenti, amici, genitori, insegnanti di Spinea che potrebbero essere interessati.

Un saluto e un grazie sincero
A presto
Stefano Comin
349 3163448

01 marzo 2009

ENERGIA NUCLEARE? No grazie! - il dibattito -



Intervista a Gianni Francesco Mattioli tratto da E polis 26 febb 2009

Gianni F. Mattioli è nato a Genova il 29 gennaio 1940. È laureato in Fisica, disciplina nella quale ha intrapreso la sua carriera accademica, fino ad arrivare all’insegnamento presso l’Università "la Sapienza" di Roma, presso la facoltà di Fisica. Presso questo dipartimento Mattioli svolge la propria ricerca teorica nel campo delle Particelle Elementari e della Meccanica Quantistica fino al 1977, quando, casualmente, viene a contatto con il caso delle popolazioni di Montalto di Castro, dove sta per essere insediata una Centrale Nucleare. Da allora la passione e l’impegno civile a favore della tutela della salute e dell’ambiente diventeranno i cardini delle sue attività, che sfoceranno ben presto nell’impegno politico schierato sul versante ecologista.
Nel 1978, assieme al collega Massimo Scalia fonda il Comitato per la Scelta dell’Energia; partecipa ai lavori di diverse commissioni inerenti questioni come le forme alternative di energia e l’inquinamento atmosferico promosse dal Parlamento Italiano, dal Consiglio Europeo, dalle giunte regionali e dai sindacati unitari. Intanto prosegue la ricerca nel campo delle particelle subnucleari, sui principi della meccanica quantistica collegandone i contenuti e le prospettive agli argomenti della propria attività in tutela dell’ambiente e della salute dalle radiazioni nucleari.
È co – fondatore della rivista "Quale energia?". Nel 1987 diviene membro del Comitato della Conferenza Nazionale per l’Energia; nel 1987 viene eletto deputato per la lista della Federazione dei Verdi, ed è nominato membro della Commissione per la programmazione del Bilancio e del Tesoro. Nello stesso anno ottiene la nomina di presidente della Federazione dei Verdi, nel cui consiglio federale rimarrà, come membro effettivo, fino al 1992.
Rieletto deputato nello stesso anno è nominato vice presidente della Commissione per l’Ambiente, il Territorio e i Lavori Pubblici. Negli stessi anni è uno dei membri del comitato promotore del movimento politico "Verso Alleanza Democratica".
Nelle elezioni politiche del Marzo 1994 viene rieletto deputato nella lista della Federazione dei Verdi, diventando vice presidente dello stesso gruppo parlamentare per la Camera dei Deputati.
È nuovamente eletto deputato nelle elezioni politiche dell’aprile 1996 con lo schieramento dell’Ulivo, carica che conserva tuttora nel Parlamento della Repubblica
Dal Giugno 1996 all’ottobre 1998 è sottosegretario al Ministero per i Lavori Pubblici, con il governo Prodi.
Come professore di Fisica matematica presso L’Università "la Sapienza" di Roma è membro del gruppo di ricerca in Fisica matematica presso il Consiglio nazionale delle ricerche (C.N.R.), nonché ricercatore di Meccanica Applicata, e consigliere membro dell’EURISPES – Istituto di Studi Politici Economici e Sociali.
Fa parte dell’Associazione Italiana di Radioprotezione, del comitato esecutivo di "Italia Nostra", del comitato esecutivo di "Legambiente".


PIANO ENERGETICO - Sul piano energetico, abbiamo degli impegni con l'Europa?
L'impegno che l'Italia ha assunto con l'Ue è incompatibile con questa scelta del governo Berlusconi. L'Europa ci chiama a fare entro il 2020 il 40 % dei consumi di energia, di cui il 20% di fonti rinnovabili e il 20& di fonti rinnovabili e il 20% di tecnologie di risparmio energetico. Il progetto di Berlusconi è quello di coprire col nucleare appena il 25%, ma per i soli consumi elettrici, che rappresentano circa 1/5 dei consumi.

AUTONOMIA ENERGETICA- E' giusto associare all'autonomia energetica? Mi vien da sorridere quando sento parlare di autonomia energetica. Perchè, l'Italia ha forse significative disponibilità di uranio?


SICUREZZA CENTRALI E sulla sicurezza delle centrali? Gli impianti che vorremmo prendere dalla Francia sono solo di terza generazione. Il nuovo arriverà solo con la quarta generazione, verso il 2030. Non voglio fare dietrologia, posso solo sperare che si tratti di ignoranza: non mi pare che Berlusconi o Scajola pratichino molto I centri di ricerca.

QUALE ENERGIA - Su quale tipo di energia bisognerebbe puntare oggi? Basta guardare quel che sta facendo la Spagna, la Germania, la Danimarca o quello che vuol fare Obama. C'è una corsa accelerata verso le fonti pulite, cioè sole e vento. Noi possiamo aggiungere anche la geotermia e un pò di idroelettricità.

SMALTIMENTO DELLE SCORIE – L'Italia promette di adeguarsi alle norme d'oltralpe. Ma c'è un metodo sicuro per smaltire le scorie? Sarkozy se ne guarderebbe bene dal dire certe sciocchezze: ad esempio si sperava che fossero praticabili insediamenti in rocce saline, ma l'esperienza dimostra che lungo I crini dei cristalli salini l'acqua scorre e come. Anche gli Usa hanno abbandonato quella via. I francesi li collocano a 500 metri di profondità. La questione delle scorie è totalmente risolta.

NUCLEARE ECONOMICAMENTE CONVENIENTE - Almeno il nucleare è conveniente dal punto di vista economico? Certo può costar poco in Francia, dove il nucleare è del tutto statale e gli usi militari coprono le spese.

E GLI ITALIANI COSA DICONO – Scajola dice che ora gli italiani son d'accordo con quella scelta.? E' falso perchè l'Eurobarometro dà ancora in Italia una maggioranza di oppositori, sia pur piccola. Non mi stupisco che sia così, complice il giornalismo italiano. Provi un pò a dire all'oppinione pubblica che la Commissione internazionale di radioprotezione ripete, ancora nel 2007, che dosi anche piccole di radiazioni, innescano tumori e leucemie sulle cellule somatiche e, se riguardano le cellule genetiche, provocano danni alle generazioni successive. Perchè nessuno lo dice? Chiediamo a Berlusconi dove metterà gli impianti, poi vedremo come si metterà questo consenso.


Morte ai fanatici ambientalisti


di DARIO FO


PROPRIO ieri 24 febbraio il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha presentato a camere riunite il suo progetto riguardo la produzione di energia e ha specificato che la produzione sarà pulita e rinnovabile. Inoltre, ha annunciato la quota di denaro che lo Stato americano ha intenzione di stanziare a cominciare da subito. Ha aggiunto: "Il nostro primo obiettivo è quello di riuscire ad abbattere drasticamente l'inquinamento atmosferico e l'effetto serra".

Il giorno stesso, a Roma, il nostro primo ministro Berlusconi firmava un accordo per attuare nel nostro paese l'impianto di ben quattro centrali nucleari di terza generazione, e non ha assolutamente parlato dei problemi di riscaldamento globale. Segnaliamo a questo proposito che l'inquinamento della città di Milano per ben 35 giorni sui 55 dall'inizio dell'anno ha superato il livello di inquinamento atmosferico, raggiungendo i 171 microgrammi di polveri sottili, contro i 50 del limite europeo. Ma il Governo italiano e il Comune di Milano non fanno una piega.

Tornando al nucleare, Berlusconi ci dà notizia dell'avvenuto accordo sfoderando un sorriso compiaciuto. E aggiunge che finalmente si è "abbattuto il fanatismo ecologico di una parte politica che già vent'anni fa ci aveva impedito di terminare la costruzione di due nuove centrali". Quindi si torna al nucleare? Ma come, ci siamo battuti tanto, il 70% degli italiani nel referendum sulle centrali ha votato contro, e lui ci definisce in massa fanatici dell'ecologia? E specifica che quello nucleare è un metodo ormai controllabile e sicuro. Ma come sicuro? Silvio, ti sei scordato che non più tardi dell'anno scorso in Francia succedeva un disastro: dall'impianto nucleare più importante della nazione, fuoriuscivano scorie tossiche che colpivano dieci operai. "Ma, calma!" dice il ministro francese, "degli operai sono stati colpiti dalle esalazioni, è vero, ma solo leggermente". Cosa significa "leggermente"? Significa che i danni procurati alla salute di quei dipendenti sono insignificanti: gli son diventati i capelli un po' azzurri, gli occhi fluorescenti e la pelle leggermente squamata. Qualcuno ha anche le branchie, ma gli stanno bene.


Ma io mi chiedo, questo nostro presidente è disinformato naturale o ha studiato per diventarlo? Nessuno gli ha detto che, a parte il pericolo continuo di disastro tipo Chèrnobyl, per il nucleare esiste il problema delle scorie? E che noi, in Italia, per il solo fatto di aver messo in funzione un paio di centrali nucleari cinquant'anni fa, ancora oggi abbiamo scorie che non sappiamo dove sbattere? E lo stesso accade anche in Francia, Il presidente ha dichiarato che entro il 2020 da noi sarà già attiva la prima delle quattro centrali previste. Ma quel cervello incandescente di governante sa cosa costa montare una centrale nucleare? In Finlandia ne stanno costruendo giusto una di ultima generazione. Avevano previsto che sarebbe costata un miliardo di euro, ma a metà percorso si sono accorti che il miliardo previsto s'era raddoppiato, due miliardi. Ora i responsabili della centrale, gente preparata e onesta, hanno avvertito che il valore dell'energia che riusciranno a produrre con quella loro centrale non riuscirà a coprire neanche la metà dei costi di fabbricazione ed impianto. Non solo, ma che la perdita aumenterà a dismisura quando, fra una ventina d'anni, come di norma, dovranno smontare tutto l'impianto e preoccuparsi di imballare ogni elemento dentro un enorme container in cemento armato, e poi andare a sistemarlo in uno spazio scavato nella roccia a un minimo di dieci metri sotto il livello del suolo.

E il nostro presidente, sempre lui, Silvio Eta Beta, assicura che l'energia nucleare è la più economica e produce ampi vantaggi e viene smentito immediatamente da ogni scienziato onesto e informato che lo sbeffeggia: "Ma che dici, Eta? Attento a te, i reattori funzionano solo grazie all'uranio arricchito. Ora devi sapere che negli ultimi anni il prezzo di questo propellente è aumentato di addirittura sette volte, per la semplice ragione che le riserve stanno per finire; e giacché il governo italiano ha appreso che per soddisfare l'intiero bisogno della nazione si dovrebbero realizzare, sul vostro territorio, almeno sessanta centrali dell'ultima generazione, dove andate a sbattere? Vi è sfuggito il particolare che per raggiungere questo numero abbisognano almeno trent'anni, con una spesa da fantascienza? E poi c'è il guaio che proprio in ragione dell'enorme numero di centrali che ogni paese cosiddetto civile ha in programma di costruire, entro quindici anni di uranio fruibile non ce ne sarà più e allora con cosa le fai andare le sessanta centrali, con le noccioline? O col popcorn?! E poi, cervellone mio, ci spieghi in quale zona o territorio hai in mente di costruirle queste centrali? Nessuno ti ha detto che l'Italia è un paese a forte incidenza tellurica? E che dal nord al sud più profondo non c'è luogo dove sia pensabile montarci un impianto nucleare? L'unico sicuro sarebbe Roma, anzi il Vaticano è proprio il punto ideale... io insisto e firmo per una soluzione del genere.





16 febbraio 2009

PER LA PRIMA VOLTA METALMECCANICI E PUBBLICO IMPIEGO INSIEME A ROMA





GRANDE MANIFESTAZIONE A ROMA VENERDI’ 13 ORGANIZZATA DALLA CGIL,

Un fiume di persone , per la prima volta dipendenti pubblici e metalmeccanici insieme. 700 mila lavoratori a protestare per il salario e il contratto, il mantenimento del posto di lavoro ma soprattutto per i diritti e la difesa della costituzione. Una manifestazione contro chi divide, contro i contratti separati contro l’odio e l’intolleranza.

E’ ammirevole l’enorme numero di lavoratori che, in tempi di difficoltà economiche e cassa integrazione, si ritrova ricca di energia e desiderosa di agire per difendere i diritti, i precari , i migranti, chi è rimasto senza lavoro, la scuola, la sanità pubblica, Eluana e molto altro, tutto quello che rischiamo di perdere con le scelte di questo governo.

Alla fine una vera giornata di luce, civiltà e democrazia.

12 febbraio 2009

DELIBERA DEL CONSIGLIO DEL PRIMO CIRCOLO DIDATTICO DI SPINEA


Il giorno 3 Febbraio 2009 si è riunito il consiglio di circolo del primo Circolo Didattico di Spinea. Per volontà unanime dei rappresentanti degli insegnanti e dei genitori è stata inserita al primo punto dell’ordine del giorno la discussione su quanto potrà succedere nella scuola con l’applicazione del regolamento conseguente alla cosiddetta riforma “Gelmini”.
Nel corso della discussione è emerso come la scuola, per effetto del decreto e della sua applicazione, verrà svuotata delle proprie qualità e specificità con grave danno per i piccoli utenti.
Essendo attualmente in corso il periodo per le iscrizioni, visto il momento di grande confusione, è stato deciso di convocare degli incontri in ogni scuola del circolo per informare i genitori dei possibili cambiamenti legati alla riforma.
La perdita delle compresenze delle maestre è uno degli aspetti che maggiormente modifica la scuola così come è svolta attualmente.
Poiché è stato da tutti riconosciuto come valido il modello che veniva offerto prima della riforma, è’ stato quindi proposto di chiedere ai genitori di sottoscrivere una nota dove viene richiesto che la scuola elementare dei propri figli continui ad essere organizzata e offerta nello stesso modo, sia per le classi prime che per le classi successive.
La preoccupazione e il disappunto degli insegnanti devono essere colti come l’unico giudizio autorevole di cui fidarsi in un’epoca fatta di slogan e disinformazione.
Si consiglia a tutti i genitori di parlare e consigliarsi con i maestri e le maestre.
Si allega il testo della delibera votata all’unanimità.



Delibera del Consiglio di Istituto del 3 Febbraio 2009

Al Ministro dell’Istruzione On. Gelmini
Al Dirigente Scolastico regionale Dott.ssa Palumbo
Al Sindaco e alla Giunta del Comune di Spinea
Alle Organizzazioni sindacali CISL, UIL , CGIL, SNALS,
GILDA, COBAS
AL Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione

Il Consiglio d’istituto del 1° Circolo Didattico di Spinea

CONSIDERATO

che con la Legge 169/2008 e con la Legge 133/2008 (art. 64):
• non viene annullato il DP.R. 275/1999;
• non vengono abrogati i percorsi fonnativi realizzati con il “Tempo Modulate” ed il “Tempo Pieno”, adottati nei P.O.F. 2008/09;
• non viene abrogata la L. 176/07, che riconosce il modello educativo e didattico del “Tempo Pieno”;
VISTO
il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle
istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59” che riporta:
all’Art. 1, comma 2: “L’autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione eistmzione mirati nilt sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coivvoifi, al fine di garantire ii loro successo formativo,coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento”;
all'Art. 3, comma 1: “Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell’offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro aulonomia”;
all’Art. 4, comma 2: “Nell’esercizio dell’autonomia didattica le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune...”;

CONSIDERATO

che debbano continuate ad essere garantiti: e un tempo scuola che non solo venga incontro alle esigenze lavorative delle famiglie, ma anche ai tempi e alle modalità di apprendimento dei bambini, che garantisca la possibilità di rielaborare le esperienze e le conoscenze acquisite in forma consapevole e duratura;
e la qualità della didattica attraverso la valorizzazione delle competenze nei diversi ambiti disciplinari maturate dai docenti;
e la collegialità dell’azione didattica ed educativa basata sulla collaborazione, sulla programmazione collegiale e sul confronto fra docenti;
e la possibilità di usufruire di ore di compresenza per realizzare percorsi individualizzato rivolti ai bambini in difficoltà di apprendimento, per alfabetizzare gli alunni stranieri, per effettuare visite didattiche sul territorio, per svolgere attività di laboratorio;

DEL IBERA

e di continuare a proporre alle famiglie, che iscriveranno i propri figli alle classi PRIME dell’istituto per l’a.s, 2009/10, i modelli organizzativi tuttora vigenti (Modulo di 30 ore + 2 di mensa con ore di com presenza e Tempo Pieno di 40 ore con 4 ore di compresenze nella scuola primaria, 40 ore settimanali nella Scuola dell’Infanzia), in grado, secondo il Consiglio d’Istituto, di garantire le opportunità didattiche educative esplicitate nel P.O.F.
e di organizzare per la prossima settimana incontri per informare le famiglie sui reali cambiamenti negativi della riforma in tutte le classi della scuola;
o di presentare i modelli da far sottoscrivere a tutti i genitori per l’espressione della loro volontà.
Infine, il Consiglio d’Istituto si impegna a supportare la richiesta dell’organico necessario ad attuare i modelli organizzativi e didattici indicati ed eventualmente la loro piena e qualificata estensione.


3/2/2009

07 febbraio 2009

CONTRO L'ISTITUZIONE DELL'ORDINE DEL TRICOLORE

UNA LEGGE CHE EQUIPARA PARTIGIANI, MILITARI E DEPORTATI ALLE MILIZIE DI SALO' ?

NO!!! senza Se e senza MA !!!!




MERCOLEDI' 11 FEBBRAIO 2009


ORE 16.00 AULA MAGNA UNIVERSITA' DI ARCHITETTURA


(IUAV) Tolentini Venezia




Aderiscono: FIAP-GL, AVL, ANPPIA, ANED, ARCI, IVESER, Comunità ebraica, Partito democratico, La Sinistra, Rifondazione Comunista, Italia dei valori, Verdi, Comunisti Italiani, Partito Socialista, CGIL, CISL, UIL

01 febbraio 2009

Marco Borghi presenta EMANUELE BATTAIN




















Città di Venezia

Centro Culturale Candiani
Associazione culturale "Armando Pizzinato"
Istituto Veneziano per la Storia della resistenza e della Società Contemporanea



Domenica
8 febbraio
ore 10.00


Marco Borghi Presenta:


EMANUELE BATTAIN
antifascista avvocato

tratto dal sito www.pane-rose.it

Sessant'anni di attività politica ininterrotta.

Dalle tragiche esperienze della dittatura fascista della guerra e dell'occupazione nazista fino all'ingresso nel Prc, per il quale ha lavorato fino all'ultimo: sessant'anni di attività politica ininterrotta.


(21 agosto 2006)

Se penso a Emanuele Battain due immagini mi vengono subito alla mente, quella del compagno che presiede riunioni e seminari, con una precisione e una pignoleria cronometrica, vigilando con rigore perché i tempi stabiliti per gli interventi siano rispettati da tutti gli oratori; e quella di chi, con scrittura precisa, raccoglie, annota e sintetizza, sulle pagine dei suoi quaderni, gli interventi. Poi c’è il compagno Battain che scherza, ride, e chiacchiera informalmente e che racconta, perché Emanuele aveva un passato (e che passato) innervato in più di sessant’anni di storia del nostro paese.

Nato il 3 febbraio 1927 aveva conosciuto la dittatura fascista, poi la guerra, la Repubblica di Salò e l’occupazione nazista. Tra queste tragiche e difficili esperienze, era maturata la sua scelta antifascista, aveva partecipato, giovanissimo, alla Resistenza con simpatie e contatti con l’azionismo di Giustizia e Libertà, optando poi per l’adesione alla Federazione Giovanile Socialista, l’organizzazione giovanile del ricostituito Psiup nell’immediato secondo dopoguerra.

In quegli anni e in quegli ambienti erano stati acquisiti i capisaldi elementari della sua formazione politica: la democrazia quale regola di vita interna ai partiti e alle organizzazioni sindacali del movimento operaio, la partecipazione cosciente e attiva ai movimenti di massa, un anticapitalismo rivoluzionario che si coniugava con una critica allo stalinismo, senza nulla concedere alla campagna anticomunista che si profilava all’orizzonte con l’inizio della guerra fredda e la cacciata dei comunisti e dei socialisti dal governo nel 1947.

Con la Fgs compì un percorso politico breve che si concluse con la definitiva rottura col Psli nel 1948, il partito sorto dalla scissione di Palazzo Barberini. Con altri giovani compagni socialisti di Venezia, tra i quali Giorgio Modolo e Renato Andreolo, assieme a Livio Maitan, che nel frattempo era diventato segretario nazionale della Fgs, aderì al cartello del Fronte Popolare, formato principalmente da comunisti e socialisti, sconfitto clamorosamente nelle elezioni del 18 aprile 1948.

Nel frattempo, assieme ad un piccolo gruppo di compagni, avendo avuto modo di conoscere le analisi politiche della IV Internazionale, le aveva apprezzate e condivise, prendendo parte alle iniziative che portarono alla costituzione, anche in Italia, di un gruppo marxista rivoluzionario aderente a quell’organizzazione e alla pubblicazione di Bandiera Rossa.

Conseguentemente, si iscrisse al Pci dove, con la semplicità e l’entusiasmo di cui era capace, militò per tutto gli anni cinquanta e sessanta, seguendo con partecipazione tutte le vicende esterne e interne al partito che si succedettero in quel ventennio: dalla destalinizzazione alla repressione della rivolta ungherese, alla polemica Cina-Urss, fino allo scontro tra Amendola e Ingrao dopo la morte di Togliatti.

Con altri compagni nel corso delle lotte studentesche e operaie del biennio 1968-1969 condivise la necessità di provare a costruire un percorso politico esterno al Pci, partecipò quindi negli anni settanta e ottanta all’attività della sezione italiana della IV Internazionale.

Avvocato di professione, unì la passione politica a quella lavorativa, entrato nell’avvocatura nel 1951, sposò per tutta la vita le cause dei lavoratori, degli studenti, degli “estremisti” di sinistra; fu un riferimento legale sicuro per molti di loro. Prese parte a processi di rilevanza nazionale, l’ultimo dei quali, ancora in corso e che si augurava di veder concluso, riguarda quello contro lo stabilimento Petrolchimico di Porto Marghera.

Nel 1991 era entrato, come tanti altri compagni della Quarta e di Dp, nel Movimento per la Rifondazione Comunista, poi diventato Prc. Nel Prc ha lavorato fino alla fine, con la determinazione di cui era capace, senza risparmiarsi o tirarsi indietro per ragioni d’età, tanto da partecipare ancora alla recentissima campagna elettorale per le elezioni politiche di pochi mesi fa in qualità di candidato al Senato.

Diego Giachetti

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